In scena dal 18 febbraio all'8 marzo in prima Nazionale all'Out Off di Milano lo spettacolo è un duello a colpi di musica, mentre il fuoco della passione brucia insieme al fuoco dell'invidia.
Salieri contro Mozart, un duello a colpi di musica mentre passione e invidia li divorano. Questi i protagonisti sontuosi dello spettacolo che va in scena al 18 febbraio all'8 marzo all'Out Off idi Milano e si intitola appunto "Mozart e Salieri".
A partire dal breve testo di Aleksandr Puskin, da cui Peter Shaffer e Milos Forman hanno tratto un grande film come Amadeus, lo spettacolo di Alberto Oliva e Mino Manni propone una discesa negli inferi della mediocrità, dell’ambizione artistica tarpata dal senso di inferiorità.
Il testo incontra suggestioni originali e altre fonti letterarie, fra cui Il Soccombente di Thomas Bernhard, le lettere di Mozart e i libretti delle sue opere, in particolare Il Flauto Magico con tutti i misteri che gravitano attorno alle sue influenze massoniche, ma soprattutto Dostoevskij con il suo Grande Inquisitore.
Antonio Salieri è una figura straordinaria, musicista di fama mondiale in vita, avrebbe potuto godersi gli onori e la fama che certo non mancavano al compositore ufficiale di corte. Gli rovina il piano di successo l’astro nascente Wolfgang Amadeus Mozart, il più grande di tutti i tempi. Il dramma di Salieri è quello di avere avuto abbastanza talento per riconoscere la genialità assoluta e inarrivabile di Mozart, ma non abbastanza talento per saperla superare.
Salieri sapeva di non essere Mozart. Purtroppo per Mozart, non è riuscito a resistere alla tentazione di eliminarlo, almeno secondo la versione che della storia ci propone Puskin.
È il mito della creazione al negativo, raggiungere la fama non per aver creato una grande opera d’arte, ma per avere distrutto un’opera d’arte vivente, il più grande genio della storia della musica.
La sfida di Salieri è addirittura con Dio, colpevole, a suo dire, di aver donato un talento incredibile a un essere volgare e incapace di rendersene conto.